Elena Bibolotti – Intervista all’autrice

L’INTERVISTA

Quando hai iniziato a scrivere?

Ho iniziato innanzitutto a leggere, il che, almeno oggi, non è un dato scontato. Ma di questo parleremo dopo. La storia su come sono arrivata a scrivere ha invece dell’incredibile. Era il 2009 quando risposi a un annuncio di lavoro per un posto di segretaria amministrativa in una casa editrice. Dopo il diploma alla Silvio d’Amico avevo lavorato in teatro, vinto premi, poi avevo diretto due importanti scuole di musica, ma in quel momento non volevo avere più niente a che fare con la creatività. Invece, dopo il lungo colloquio nel suo ufficio nel centro di Roma, Alberto Castelvecchi mi restituì il curriculum e mi disse: hai troppa vita da raccontare, non posso chiuderti in amministrazione a far di conto. Apri un file e scrivi un romanzo. Mi diede anche il titolo, Justine 2.0. Il romanzo uscì nel 2013 per INK Edizioni, con gran riscontro di pubblico e addetti ai lavori. Ma la cosa ancora più incredibile fu che, solo pochi giorni dopo, fui assunta alla Luiss come assistente di Roberto Cotroneo al Master in Editoria e Scrittura creativa. Tra i docenti con cui avrei lavorato c’era anche Alberto Castelvecchi.

Parlaci delle tue pubblicazioni, facci entrare nel tuo mondo di scrittrice, quale tuo libro ami profondamente e quale meno?

Leggendo i titoli: Justine 2.0, Pioggia Dorata, Mature e Bugie Private (Storie vere con dl sesso attorno), ma anche i racconti usciti per alcune antologie, è evidente la mia inclinazione per il genere erotico, e sebbene abbia scritto due romanzi sul narcisismo patologico e sulla violenza domestica, i miei lettori preferiscono le mie storie più morbose. Forse perché tratto la materia erotica in modo molto personale, perché esco da un genere cosiddetto “facile”, agito per lo più da personaggi bellissimi che sanno sin dal primo paragrafo quello che vogliono, raccontando personaggi viceversa “normali”, entrando nella loro psiche e nelle ragioni che li spingono a cercare il sesso. Oggi si fa confusione tra erotismo e pornografia. Molti non riescono a capire che l’erotismo non è pornografia, e che un racconto erotico può consumarsi anche nella sola ipotesi di un rapporto sessuale senza che esso si consumi. Perché l’erotismo suggerisce, mentre la pornografia mostra.

Il libro che amo di più è certamente quello che sto scrivendo. Quello che amo di meno è quello che non sono riuscita a scrivere.

Mature. Storie vere con del sesso attorno

Nelle nostre interviste non diamo mai un’etichetta e un genere allo scrittore che abbiamo di fronte, preferiamo ce lo dicano loro. Hai scritto diversi libri sull’eros, ma che scrittrice è e come si definisce Elena?

Non leggo libri di genere ma solo grandi autori. Non amo i noir eppure adoro Patricia Highsmith e George Simenon, non amo gli horror ma ho letto King, così per la fantascienza e per l’erotico di cui mi occupo. Sono onnivora nelle mie letture e, anche come scrittrice, mi diverto a esplorare tutti i generi. Per 80144 Edizioni, per esempio, pubblicai un racconto horror. Definisco la mia una scrittura “crossover”. Mi piace attraversare diversi generi senza mai aderire completamente ai loro schemi – anche perché non scrivo mai per schemi- anzi, mi diverte tradire gli stereotipi e ribaltare le aspettative dei lettori. In “Bugie Private”, l’ultima raccolta uscita a luglio per Amazon, la babysitter, che di solito incarna il sogno erotico di molti papà, sarà sedotta dalla signora, manager di successo e moglie di un uomo viceversa anonimo e privo di personalità. Quando scrivo, voglio che la storia sorprenda me per prima.

Quali sono stati i momenti più difficili durante la tua carriera?

Quando ho capito che l’editoria non è immune dal consumismo letterario, che è difficilissimo emergere tra tanti bravi professionisti e che il fattore “c”, ossia conoscenze e culo, sta alla base di una buona riuscita.

Quali sono le tue fonti d’ispirazione e come usi questa ispirazione per creare contenuti interessanti?

Dal 2013, quando uscì Justine 2.0 che trattava il tema del bdsm, ricevo molti messaggi di lettori e lettrici che sentono di poter condividere con me le proprie fantasie e segreti. Riconosco di essere impallidita a certe rivelazioni. I racconti di SadAbe, lo pseudonimo con cui firmo i libri autoprodotti per Amazon, sono al 90% tratti da storie vere. Di queste storie prendo soltanto quello che mi serve, che sia un personaggio o la situazione in cui si svolge la vicenda, ma anche un nome, o anche solo il finale comico. Le storie sedimentano dentro di me, di quei fatti dimentico dinamiche e volti, di esse restano soltanto alcune immagini, ed è lì che nascono le mie storie. 

Quali sono i tuoi consigli per i giovani scrittori?

Innanzitutto leggere tanto, romanzi, soprattutto grandi classici, ma anche biografie di scrittori, perché, come affermava Raymond Carver, se scrivi per sei anni senza che nessuno ti pubblichi, sei comunque uno scrittore, ed è importante sapere che il successo non sempre va di pari passo con la celebrità. Consiglio di non aver fretta, di percorrere la strada principale evitando vie traverse, quindi, frequentare buoni corsi di scrittura, partecipare a concorsi letterari importanti, pubblicare su riviste specializzate, fidarsi dei professionisti, perché nessun editor rifiuterà un buon romanzo, e di non pubblicare mai a pagamento. Per il self publishing, che secondo me può essere una buona vetrina, credo sia importante affidarsi a consulenti editoriali e editor professionisti, prima di fare il salto nel vuoto.  

Quali autori e quali letture ti hanno ispirata e cosa ci consiglieresti di leggere?

A parte de Sade, che più che uno scrittore di genere erotico era un filosofo con il gusto del grottesco, consiglio i grandi maestri dell’eros giapponese come Tanizaki e Riū Murakami, ma anche Pierre Klossowsky e qualcosa di Anais Nin. Uscendo dal “genere”, chi ama i racconti non potrà prescindere da Cechov, sia la produzione giovanile sia quella della maturità, l’immensa Katherine Mansfield, ma anche volumi come “I racconti dimenticati” di Elsa Morante o “Novelle orientali” di Yourcenar. Certamente Buzzati. Attraversando l’Oceano, Raymond Carver e Mary Gaitskill. Per quanto riguarda i romanzi ho una lista veramente troppo lunga e troppi autori del cuore, anche colleghi, mi limiterò quindi a farei i nomi dei miei preferiti solo in ambito novecentesco: Romain Gary, Michele Mari, Giuseppe Berto, Carlo Emilio Gadda, Elsa Morante, Marguerite Duras, Houellebecq, Carrère, Ian McEwan, Haruki Murakami.

Bugie private. Storie vere con del sesso attorno

Cosa ti ha spinto a creare i tuoi libri?

Premetto che mi sono trovata molto bene con i miei editori, che ringrazio anche in questa sede. Ho fatto quindi il salto nel self publishing per ragioni che esulano dalle mie produzioni passate. Intanto volevo misurarmi direttamente con la platea di lettori, e Amazon, o meglio il programma KDP (kindle direct publishing) offre l’opportunità di rendere le proprie opere disponibili gratuitamente a milioni di utenti Kindle Unlimited. E poi il desiderio di avere libri (quasi) perfetti. Perché il consumismo letterario ha fatto sì che molti editori (non tutti, per carità) perdessero di vista il gusto di “fare” libri perfetti nel contenuto e nella forma. Oggi, se tutto va bene, un libro vive 3 mesi e poi si dimentica, forse perciò si tende a privilegiare altri aspetti della produzione, come il marketing e la comunicazione, affidandosi magari a forza lavoro non specializzata per l’editing e la correzione di bozze, o lasciando che sia l’autore stesso a pensarci. Al contrario io voglio per me libri che valgano esattamente il loro prezzo e l’amore che ho dedicato loro. L’autoproduzione mi permette di controllare ogni fase produttiva e di conciliare la mia esperienza creativa e quella nel marketing. 

Cosa ti ha più sorpreso del mondo della scrittura?

Che ci sono veramente molti validi scrittori, molte società editoriali serie, ma anche moltissimi venditori di fumo, forse più che in altri ambiti che pure conosco bene.

Quali sono i tuoi progetti futuri per la scrittura?

Sto rieditando “Pioggia Dorata”, long seller molto amato, che spero di far uscire in estate per SadAbeStories, in esclusiva Amazon. Sto scrivendo un romanzo erotico che si svolge a Roma nel 1978 e alcuni racconti lunghi, o romanzi brevi, sulle parafilie meno conosciute come l’agalmatofilia, ossia l’amore per i manichini, o l’oggettofilia, nella Roma del dopoguerra. Inoltre lavorerò come consulente per una nuova Agenzia di servizi dove mi occuperò proprio di letteratura erotica.

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